Mi hai lasciato. Lo so, non potevi farne a meno. Mi hanno costretta, affermi.
Va bene, me ne farò una ragione. Farai la felicità di un altro.
Devi capire però che per quanto ti volessi bene, così elegante e raffinata, io ho bisogno di sfogarmi e – diciamolo – di divertirmi.
In fondo, insegna il nostro ex premier, basta pagare e te ne trovi quante ne vuoi.
E quindi stamattina te ne sei andata e dopo tre quarti d’ora ore ti ho rimpiazzato con un’altra, giovane e bella, un po’ più grezza, ma disponibile.
La vita va avanti.
(Stamattina mi hanno fregato la mia meravigliosa bici a scatto fisso rossa. Ho preso il tram, nel mondo indifferente al mio dramma, sono sceso a Porta Palazzo, dal ciclista straniero che apre alle 830, e ne ho comprato un’altra, nuova. Carina, ma l’altra resterà nel mio cuore.)